Se mai avete pensato di poter camminare sulle acque, allora avreste dovuto vedere (e percorrere) “the Floating Piers”, la passerella artistica percorribile dal 18 giugno al 3 luglio. Qualora non ci foste andati, ve lo racconto io.
Nel bacino lacustre del lago d’Iseo l’artista Christo Vladimirov Yavachev, detto semplicemente Christo, ha deciso di installare l’opera di arte ambientale lunga più di 5 chilometri denominata Floating Piers.
Ma in che cosa consiste? E’ un installazione temporanea che attraversa il lago d’Iseo, parte da Sulzano e si dirige a Montisola nella località Peschiera Maraglio, contornando l’isola di San Paolo. Si tratta di un percorso coperto da 70 mila metri quadri di color arancione che cambia sfumature in base all’umidità del lago. E’ composta da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità interamente riciclabili e il tutto è ancorato al fondale con 190 blocchi di ancoraggio in calcestruzzo.



Foto di Sara Biancardi
All’inizio del progetto sono stati effettuati dei test in zone appartate sul mar Nero e nel nord della Germania, per verificare la stabilità e la totale sicurezza dei materiali. Christo e Jeanne Claude, la moglie, pensarono già nel lontano 1970 di voler costruire una passerella galleggiante per del Río de la Plata, a Buenos Aires. L’idea venne ripresa nel 1995 per l’isola di Odaiba, nella Baia di Tokyo, ma purtroppo non ricevettero alcuna autorizzazione. Successivamente nel 2014 Christo e i suoi collaboratori decidettero che il lago d’Iseo doveva essere scelto come futuro luogo artistico.



test effettuati in Germania, agosto 2014. URL immagine
L’artista decise che l’opera doveva essere aperta al pubblico nei giorni con più ore di luce, in modo tale da sfruttare al massimo l’effetto cangiante che avrebbe dato ai colori tessuto. Egli afferma infatti: «Sul lago l’umidità è costante e il colore del tessuto reagisce e cambia costantemente. Rosseggia al mattino e passa per il giallo e l’oro nel corso della giornata».



Foto di Sara Biancardi
I lavori iniziarono nell’autunno del 2015 dove è stato allestito il cantiere vicino Sulzano. In prossimità di questa zone sono stati assemblati tutti i materiali, prodotti in Germania. The Floating Piers è costato 15 milioni di dollari ed è stato finanziato interamente dall’artista, il quale non riceve alcun tipo di sponsorizzazione o finanziamento.
Le installazioni di Christo (1935) sono considerate delle opere ambientali, arte che interviene in modo diretto sull’ambienta naturale, cercando di ritrovare un equilibrio con esso. Assieme alla moglie Jeanne Claude (1935-2009) comincia ad impacchettare alcuni monumenti come il Reichstag di Berlino nel luglio 1995. Il rapporto infatti tra gli impacchettamenti e l’ambiente è finalizzato ad attivare nuovi modi di guardare e riscoprire la città. I materiali usati sono dei tessuti riciclabili i quali, a differenza dei tradizionali, legno pietra e acciaio, catturano la fisicità del vento e del sole.
I Christo sono delle vere e proprie installazioni in quanto durano solo per poche settimane, sbalordendo milioni di spettatori e aiutanti come vigili del fuoco, manovali, artisti, studenti e insegnati, unici testimoni di queste opere. Tra gli interventi sul paesaggio naturali ricordiamo Surrounded Islands, isole verdi galleggianti circondate da propilene rosa che ricordano le ninfee impressionistiche di Monet.
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Sara Biancardi
[…] In copertina: Christo, The Floating Piers (2016), Lago d’Iseo. Credit. […]