Partendo dalla diga del Pan Perduto, nella località della Maddalena (Somma Lombardo), il canale Villoresi percorre 86 chilometri fino a raggiungere il confine di Monza e Brianza. Ha origine dal fiume Ticino ed è stato progettato dall’ingegner Eugenio Villoresi, da cui prende il nome.
Lo scopo del canale è prevalentemente agricolo: esso viene utilizzato per irrigare i campi coltivati ma anche per preservare la flora e la fauna che ormai si è creata attorno.
Il canale è percorribile per alcuni tratti in bicicletta sulla via ciclabile che lo costeggia, in particolare sulla pista che attraversa non solo il parco del Roccolo, in prossimità di Busto Garolfo e Parabiago, il Parco delle Groane di Garbagnate Milanese, ma anche verso il parco di Monza, per finire poi sul fiume Adda.



le quattro bocche di Busto Garolfo, foto di Sara Biancardi
In alcuni punti della pista è possibile trovare aree di sosta e luoghi come le quattro bocche di Busto Garolfo, punto di raccolta dell’acqua. Una zona molto suggestiva è situata, ad esempio, nei pressi di Tornavento, dove troviamo una piazzetta che si affaccia proprio sul canale.



Il canale Villoresi nei pressi di Tornavento. Foto di Sara Biancardi
Dove la vegetazione si fa più fittizia e silenziosa si possono riconoscere delle zone di riproduzione caratteristiche di molti uccelli quali l’airone, la gallinella d’acqua, il germano reale, il tarabusino, il prociglione, il migliarino.



Il canale Villoresi a Busto Garolfo, foto di Sara Biancardi
Nonostante sia un’opera artificiale, Il canale Villoresi racchiude un vasto habitat per molte specie di animali e di piante, per questo motivo deve essere preservato per la conservazione della sua biodiversità.
Testo di Sara Biancardi
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