Con il calare del sole ed il “fuggi fuggi” dalla spiaggia da parte dei turisti, lo scroscio delle onde del mare diventa pian piano la musica principale che pervade l’aria impregnata di odore salmastro.
Mentre il sole si appropinqua ad oltrepassare l’orizzonte, mi rilasso osservando le ultime imbarcazioni a vela levare l’ancora lasciandosi alle spalle “Plage du Estagnol”, una delle meravigliose insenature del sud della Francia (poco più ad est di Hyeres). Improvvisamente al concerto del mare si aggiunge un coro di gabbiani. I volatili – probabilmente attirati dagli scarti lasciati sulla spiaggia dai bagnanti – non si fanno troppi problemi ad avvicinarsi all’uomo e a farsi fotografare a distanze ravvicinate permettendo agli occasionali osservatori di poterli ammirare nella loro eleganza ed attirando la mia curiosità.
Successivamente ho cercato maggiori informazioni per avere un quadro più dettagliato in merito a questa creatura che molte volte accompagna le nostre vacanze. Sfortunatamente su Internet circolano molte informazioni, immagini, video e “simil articoli” che non rendono giustizia (ma, anzi, mettono in cattiva luce) tutte le specie di gabbiano. Da questo fattore scatenante nasce la necessità di avere a disposizione un articolo semplice, descrittivo e sincero che mostri l’affascinante complessità di questi volatili.
Riguardo alla sua distribuzione, è interessante un riferimento allo stato di specie migratoria presente in una fantasiosa intervista a cura di Attilio Rinaldi (Presidente Centro Ricerche Marine di Cesenatico) in cui si immagina di rivolgersi ad un ipotetico gabbiano in grado di parlare la nostra lingua. In questo testo viene fatto riferimento che gli antichi testi di ornitologia lo definivano come una specie migratrice e che solo dalla fine dell’Ottocento è stato riscontrato un comportamento stanziale probabilmente causato dal fatto che il gabbiano è una specie opportunista e si è ben adattata all’uomo e al suo stile di vita che permettono a Larus michahellis di reperire facilmente del cibo dalle discariche o dagli scarti dei pasti o del pescato. Inoltre, nei periodi in cui il cibo scarseggia, il gabbiano reale mediterraneo è in grado anche di spostarsi di parecchi chilometri lontano dal mare e dai siti di nidificazione al fine di trovare qualcosa con cui alimentarsi.
L’unica covata annuale si verifica durante la stagione riproduttiva compresa nei mesi tra aprile e luglio. In questo periodo i maschi si affrontano imponendo la propria dominanza allargando le ali e “afferrando” il becco dei contendenti. Una volta formata la coppia, essa prepara un nido a terra (formato da erba, alghe ed ogni sorta di materiale per lo più vegetale) all’interno del quale saranno deposte dalle 3 alle 4 uova circa che verranno covate alternatamente sia dal maschio che dalla femmina per una trentina di giorni. Un fatto curioso sulla schiusa delle uova: essa è asincrona e quindi i pulcini presenteranno diversi gradi di sviluppo e che essi verranno alimentati soprattutto dal maschio.
Emmanuele Occhipinti
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con EnvironMental.
Bibliografia e sitografia:
- Céline Duhem , Eric Vidal , Jérôme Legrand & Thierry Tatoni (2003) Opportunistic feeding responses of the Yellow-legged Gull Larus michahellis to accessibility of refuse dumps, Bird Study;
- “Feeding ecology of yellow-legged gulls Larus michahellisin the western Mediterranean: a comparative assessment using conventional and isotopic methods”, Raül Ramos, Francisco Ramírez, Carolina Sanpera, Lluís Jover and Xavier Ruiz; Marine Ecology Progress Series, 377 February 26 2009), pp. 289-297;
- “Prima nidificazione accertata di gabbiano reale Larus michaellis in Calabria” (Francesco Sottile);
- “Gabbiano reale in città: indicatore: di sostenibilità della gestione del territorio e del ciclo dei rifiuti urbani” di M. Dinetti (http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/periodici-tecnici/reticula/Reticula_n9.pdf#page=22);
- “Gabbiani a Venezia: splendidi uccelli in una splendida città?” Cecilia Soldatini, Danilo Mainardi;
- “Comportamento alimentare del gabbiano reale mediterraneo nidificante in ambiente urbano” (Lucidi Pia);
- “The diet of Atlantic Yellow-legged Gulls (Larus Michaellis atlantis) at an oceanic seabird colony: estimating predatory impact upon breeding petrels” (Rafael Matias, Paulo Catry);
- “Foraging distances of a resident yellow-legged gull (Larus michahellis) population in relation to refuse management on a local scale” (Juan Arizaga, Asier Aldalur, Alfredo Herrero, Juan F. Cuadrado, Eneko Diez, Arine Crespo);
- “Le interviste impossibili: il Gabbiano reale”, a cura di Attilio Rinaldi (Presidente Centro Ricerche Marine di Cesenatico);
- http://www.portofinoamp.it/it/schede-organismi/153-larus-cachinnans-michahellis-gabbiano-reale-zampegialle.html
- http://www.sardegnanatura.com/fauna-sardegna/158-schede-fauna-sardegna/uccelli/353-gabbiano-reale-zampegialle.html
- http://www.aknews.it/il-gabbiano-reale-mediterraneo/
- http://www.agraria.org/faunaselvatica/gabbiano-reale.htm
- http://www.ornitologiaveneziana.eu/guida/gabrea/gabrea.html
- http://www.sapere.it/enciclopedia/gabbiano.html
- http://www.wpeople.it/banca%20dati/ambiente/citta/fauna%20cittadina/gabbiano%20reale.html
- http://www.stoccolmaaroma.it/2014/la-rinvicita-dei-fratelli-minori-nikolaas-tinbergen/
- https://lifeofgaia.wordpress.com/2013/05/11/niko-tinbergen-naturalisti-curiosi/
Per altri approfondimenti si consigliano anche i seguenti testi:
- Meschini E., Frugis S., 1993. “Atlante degli uccelli nidificanti in Italia”;
- Fasola M., 1984 “Censimento preliminare dei Laridae svernanti in Italia”;
- LIPU e WWF (a cura di) Calvario E., Gustin M., Sarrocco S., Gallo-Orsi U., Bulgarini F., Fraticelli F., 1999. “Nuova Lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia”;
- Cramp S., Simmons K.E.L., 1983. Birds of the Western Paleartic: Handbook of the Birds of Europe, the Middle East and North Africa. Vol III (Waders to Gulls). Oxford University Press, Oxford;
- Cramp S., Simmons K.E.L., 1983. Birds of the Western Paleartic: Handbook of the Birds of Europe, the Middle East and North Africa. Vol III (Waders to Gulls). Oxford University Press, Oxford.
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Fa piacere leggere un articolo divulgativo su una specie che per abitudine viene data per scontata, e si finisce per approcciare con ignoranza e diffidenza. Personalmente ho imparato a riconoscere i gabbiani come una sorta di gradita conferma del fatto di trovarmi in un dato e piacevole luogo, perché ad esempio a Roma sono comunissimi, assai più dei piccioni che sarebbe lecito aspettarsi in una grande città. Suppongo che il Tevere, così intimamente connesso al tessuto urbano, faccia la sua parte, nell’offrire motivo di “residenza” a questi simpatici ed eleganti opportunisti.
Già e grazie per il commento perchè mi fai venire in mente anche un’altra cosa: ci sono molte specie selvatiche che sono facilmente trovabili anche in molte città (come ad esempio i ricci o molto più semplicemente con molti volatili). Per non parlare poi delle “incursioni” di cinghiali, volpi ed altri mammiferi di medie – grosse dimensioni.