Giungendo a Varese con il treno lo sguardo spazia su un panorama davvero mozzafiato: il lago incorniciato dai boschi e – nelle belle giornate – si intravedono fare capolino anche le Alpi e il Monte Rosa; la città di Varese che si estende in un tortuoso “sali e scendi” tra le verdi colline ai piedi del Sacro Monte e del Campo dei Fiori, dietro ai quali si scorgono anche i monti della Valganna. Questo è il paesaggio della città di Varese, considerata una vera e propria città giardino per via delle sue innumerevoli antiche ville (pubbliche e private) e dei parchi e delle aree verdi che costellano tutto il territorio rendendo la città parte integrante del manto vegetativo della zona.
Con questa premessa, è facile intuire come mai sia stata scelta proprio questa area per lo svolgimento di Nature Urbane, il festival dedicato al paesaggio che è stato ufficialmente inaugurato venerdì 29 settembre 2017 alle ore 10.30 presso i Palazzo Estense e che terminerà domenica 8 ottobre 2017. Il programma degli eventi è davvero molto ampio e per maggiori approfondimenti si consiglia di visitare il sito di Nature Urbane ( www.natureurbane.it ).
Durante il mese di maggio del 2017 è stato approvato il piano di rilancio della città di Varese, il quale punta sui valori e sulla “reputazione” del territorio al fine di farli conoscere anche in ambito nazionale ed internazionale. Inoltre la grossa sfida che stanno affrontando le città italiane ma anche quelle europee è quella di cambiare riconsiderando una profonda trasformazione che coniughi il rapporto tra urbanizzazione e natura, tra consumo ed ambiente, tra comodità e qualità di vita. Il Festival Nature Urbane è diventato uno strumento per raggiungere questo obiettivo e per realizzare un’offerta turistica sostenibile.
A tal proposito, il festival è strutturato in cinque aree tematiche che permetteranno di far conoscere il patrimonio culturale della città attraverso visite guidate ed approfondimenti a cura di specialisti e professionisti. Si contano ben 130 visite suddivise su tre beni del FAI, tredici parchi privati ed otto pubblici; mentre i percorsi nel verde sono stati organizzati con la collaborazione del CAI, del Parco del Campo dei Fiori e dell’organizzazione della via Francisca del Lucomagno.
Tanti saranno gli approfondimenti che saranno tenuti da specialisti quali Andrea Carandini (presidente del FAI), Caterina Bon (direttore generale del MiBACT), Lionella Scazzosi (del Politecnico di Milano con la quale si ripercorrerà la storia del sistema dei parchi di Varese dal 1730 al 1939) e Ermanno Olmi (artefice del film “Le rupi del vino”). Saranno presenti anche artisti e musicisti come Mario Brunello, Massimo Ciarella (pianista dell’Accademia del Teatro della Scala), Alessandro Taverna, Pietro Fabris e Francesco Ricci.
Il filo conduttore del festival è “Il Barone Rampante” di Italo Calvino che verrà narrato nelle splendide ambientazioni dei parchi e delle ville di Varese da Lella Costa, Franco Branciaroli, Davide Riondino, Peppe Servillo, Arianna Scommegna e Gioele Dix.
Daniele Zanzi (vicesindaco di Varese ed agronomo di fama internazionale) sottolinea il fatto che “parchi e giardini sono elemento fondante culturale ed urbanistico per la città. In passato l’uomo è riuscito ad incidere sulla natura, qui troviamo l’abete di Norvegia, la palma mediterranea e le conifere che danno il tipico aspetto verde alla città anche durante il periodo invernale”.
Emmanuele Occhipinti
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