Molte altre specie che hanno un comportamento gregario oltre a quella umana sono dotati di una vera e propria socialità con caste e gerarchie
La specie umana non è l’unica che si è dotata di un sistema per governare e gestire la propria comunità, infatti sono molte le specie sociali dotate di una gerarchia atta all’organizzazione e alla gestione della popolazione al punto tale che è possibile parlare di socialità, architetture e caste animali. Certo, non vedremo api in coda al seggio mentre aspettano il proprio turno per votare o lupi fare comizi elettorali, però molte specie che vengono definite sociali mostrano un’organizzazione ben strutturata.
Gli studiosi hanno definito tre punti principali che descrivono le caratteristiche con le quali può essere individuata una specie eusociale (nel caso in cui uno dei punti non dovesse essere rispettato, si parla di “socialità incompleta”): innanzitutto, all’interno dello stesso gruppo, devono sovrapporsi almeno due generazioni in cui la prole aiuta i genitori durante un periodo della loro esistenza; in secondo luogo, diversi individui cooperano nel prendersi cura della prole; infine il lavoro ha una divisione riproduttiva (cioè che alcuni individui sono specializzati per la riproduzione, alcuni per il foraggiamento, altri per la difesa e altri ancora per la costruzione del nido).
Le colonie degli insetti possono essere composte solo da pochi individui fino ad arrivare a immense comunità di milioni di membri. Esse possono rimanere costituite per diversi anni o durare solo per poco tempo (in genere coincidente con un ciclo stagionale). Alcune comunità possono essere composte solo dal genere femminile in cui i maschi compaiono solo in uno specifico momento (come fra le api) o possono contenere entrambi i sessi per tutta la durata della colonia (come ad esempio con le termiti).
A loro volta le operaie possono essere specializzate in particolari compiti in base alla loro morfologia (in questo caso si parla di specie polimorfiche), andando in questo modo a definire delle sottocaste: ad esempio chi ha un ruolo difensivo è altresì dotato di mandibole più grandi; oppure, nelle formiche del genere Myrmecocystus, esiste una sottocasta dotata in un addome usato come contenitore per la melata liquida o il nettare e che rilasciano lentamente stando appese al soffitto del formicaio; o, ancora, le formiche operaie Camponotus truncatus dotate di un enorme capo usato letteralmente come portone vivente per bloccare le vie d’ingresso e di uscita del formicaio.
Anche se non vanno a votare o creano delle campagne elettorali come l’uomo, la socialità in tutte le forme animali riserva altrettante numerose sorprese e, più si studiano le interazioni tra gli individui di una comunità e la gerarchia che si va a formare all’interno di essa, più si comprendono anche le dinamiche sociali della nostra specie.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con EnvironMental.
Emmanuele Occhipinti
Bibliografia e sitografia:
- “Il comportamento degli animali. Atlante illustrato di etologia” (Emanuele Coco con la collaborazione di Rita Cervo);
- “Duemila giorni con i lupi” (Jim & Jamie Dutcher);
- “Ecologia e comportamento animale” (J. R. Krebs & N. B. Davies);
- “Etologia degli Apoidei pre sociali” (Rinaldo Nicoli Aldini);
- “La socialità nei Polinotteri” (Stefano Turillazzi);
- 73 Congresso Nazionale U.Z.I.;
- “Insetti sociali…ma non sempre” (Mauro Mandrioli);
- “The evolution of eusociality” ( Martin A. Nowak, Corina E. Tarnita & Edward O. Wilson);
- “Eusociality in a mammal; cooperative breeding in naked mole-rat colonies” (J.U. Jarvis);
- “Ecology and evolution of social organization: insights from fire ants and other higly eusocial insects” (Kenneth G. Ross);
- “The evolution of eusociality” (Malte Anderson);
Testi di approfondimento:
- “L’intreccio dei vari tipi di linguaggio con il sentimento di comunità: dalla savana (anzi dal fiume) allo studio dello psicoterapeuta” (Sergio De Dionigi);
- “Il ragionamento come super organismo” (Francesco Bianchini);
- “Bioetica e ambiente” (E. O. Wilson);
- “Caste and ecology in the social insects” (George F. Ostesr & Edward O. Wilson);
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