Giovedì 29 marzo si è tenuta presso l’aula magna dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca la conferenza “Oceani di plastica e di ghiaccio: un viaggio attraverso racconti e proposte per salvare il mare”.
La giornata è stata aperta dal saluto del rettore dell’ateneo Cristina Messa, seguito dal direttore del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra Marco Orlandi e dal direttore del dipartimento di Giurisprudenza Loredana Garlati.



foto simbolo della conferenza Oceani di plastica e di ghiaccio
L’evento è stato accolto tra esponenti di stampa, studenti dell’università e ospiti esterni che sono stati catapultati subito nel clima di allerta e d’emergenza nei quali stiamo, è il caso di dire, navigando.
Il primo intervento è stato dell’Istituto Idrografico della Marina, rappresentato dal direttore Luigi Sinapi, il quale ha dato una generale visione sulle iniziative non militari della Marina per la tutela ambientale. In apertura, il professore del corso di laurea magistrale in Marine Sciences presso l’Ateneo, Cesare Corselli, ha esposto la sua pluri-ventennale esperienza in ricerca in ambito marino e costiero.
Durante la giornata sono stati proiettati molti video, tra cui il cortometraggio “Dalla parte del mare” ideato da Federico Zecchin e Francesco Malingri. Il filmato vuole portare ad una maggiore conoscenza e alla consapevolezza sullo stato di degrado dei mari, a causa dei materiali polimerici quali la plastica.


Si è giunti alla conoscenza, ormai da parte di chiunque, dell’esistenza della Great Pacific Garbage Patch, ovvero un’ enorme isola galleggiante di rifiuti, grande quanto il Texas -2,6 mln km2-, nell’oceano Pacifico. Secondo quanto stimato, contiene oltre 21’000 tonnellate di plastica. Questo fatto è sconcertante se si pensa che di tutta la plastica che si riversa in mare solamente il 15% galleggia, mentre un altro 15% rimane natante nella colonna d’acqua sottostante la superficie ed il restante 70% affonda raggiungendo le profondità abissali.



foto by Orca Scuba
Come spiegato poi dalla geologa Alessandra Savini, i rifiuti persi in profondità minacciano la biodiversità dei numerosi habitat, interferendo con le attività vitali di coralli e crostacei. E’ stato ricordato inoltre il ruolo delle microplastiche, detriti piccolissimi derivanti dalla degradazione dei rifiuti, che entrano nella catena alimentare, avvelenando gli organismi per via di composti tossici. Giovanni Soldini, navigatore, ha potuto portare a beneficio degli spettatori la sua testimonianza diretta di frequentatore del mare aperto, confermando del video precedentemente proiettato.
Da citare inoltre alcuni interventi, come quello di Giovanni Boetti: con la sua barca a vela, la Velabonda, ha deciso di mettersi in moto attraverso il suo progetto Velapuliamo, pulendo varie isole della Sardegna assieme ai suoi sostenitori.
Alcuni enti, tuttavia, sono riusciti a trovare qualche soluzione al problema della plastica. Federico Di Penta, responsabile per le relazioni internazionali dell’associazione MareVivo, ha evidenziato i successi raggiunti, a livello di legislazione italiana, nel vietare alcuni prodotti: i bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie, i detergenti contenenti microbeads (esfolianti) e i sacchetti da spesa.
Altro intervento analogo è stato quello di Daniele Moretti, giornalista e caporedattore di Sky TG24, che ha dato un esempio di quello che può essere l’impatto del settore privato e della comunicazione multimediale nel ridurre i consumi della plastica nel nostro quotidiano e portare alla conoscenza dei problemi ambientali nel nostro quotidiano.



l’impatto umano negli ecosistemi degli abissi marini
La seconda sessione pomeridiana della conferenza, dedicata al Mar Glaciale Artico e alla sua tutela, ha invece visto protagonisti interventi di altrettanti ricercatori ed esperti in ambito sia scientifico che giuridico, come Ilaria Tani, Tullio Scovazzi e Joseph Dimento, docenti di diritto internazionale; Roberta Ivaldi, docente di geologia marina; Maurizio Demarte, capo reparto oceanografia all’Istituto Idrografico della Marina.
La giornata è stata intensa e ricca di interventi provenienti anche dal pubblico, che si è dimostrato sensibile ai temi toccati. Proprio al pubblico era destinato un piccolo regalo da parte dell’ateneo, rappresentato da una borraccia in alluminio da sostituire alle bottigliette di plastica, per limitare la dipendenza delle persone dal meccanismo “usa e getta” anche per una azione essenziale quotidiana come bere l’acqua. Borracce riutilizzabili anche in concomitanza dei distributori di acqua potabile installati negli edifici dell’università.
Durante la pausa in giornata della conferenza, inoltre, è stato possibile partecipare alla mostra “Artico. Viaggio interattivo al Polo Nord“, ideata e realizzata dal CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche. La mostra, allestita presso l’Edificio U6 al piano terra, Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, Milano, è aperta gratuitamente al pubblico.
Testo di Filippo Arienta
Informazioni sulla mostra:
- venerdì 13 aprile dalle ore 17.00 alle ore 18.00
- sabato 14 aprile 2018 dalle ore 11.00 alle ore 12.00
- venerdì 18 maggio dalle ore 17.00 alle ore 18.00
- sabato 26 maggio 2018 dalle ore 11.00 alle ore 12.00
[…] il materiale raccolto in punti specifici. Ciò è proprio quello che è successo ad esempio per la Great Pacific Garbage Patch, ovvero la grande isola di rifiuti dell’Oceano […]
[…] https://biomaterra.wordpress.com/2018/03/31/oceani-di-plastica-e-di-ghiaccio-racconti-e-proposte-per… […]