Intervista a Sabrina Luoni, illustratrice esperta nel disegno naturalistico che rende reali le sue tavole
In occasione dell’avvio al corso di disegno naturalistico che l’associazione universitaria EnvironMental ha organizzato in collaborazione con Sabrina Luoni, lo staff di Biomaterra ha realizzato questa intervista per far conoscere il corso, l’esperta illustratrice e l’affascinante arte di saper coniugare il disegno con l’ambito della divulgazione scientifica e naturalistica. Ancora una volta una dimostrazione di come l’arte abbia dei ruoli fondamentali nella nostra vita.
- A breve verrà avviato il corso di disegno naturalistico promosso dall’associazione EnvironMental. Come sarà strutturato il corso?
Il corso è articolato in quattro incontri di due ore ciascuno. Si tratta di lezioni pratiche nelle quali si affronteranno le tecniche base più utilizzate e versatili a partire dal disegno, la cui accuratezza è importantissima. L’obiettivo principale sarà per me l’aiutare ogni partecipante a capire quale tecnica e quale linguaggio possa essergli più congeniale, anche a seconda delle sue capacità e dei suoi interessi.
- In questi anni in cui basta avere una macchina fotografica o uno smartphone, come viene vista la figura professionale dell’illustratore e come mai viene ancora richiesto?
La fotografia ed il disegno sono linguaggi differenti, e come in tutte le forme espressive, anche nella rappresentazione della natura uno non esclude l’altro. Il disegno consente di ritrarre un soggetto manipolandone facilmente le condizioni come posizione, luce ed habitat, o evidenziandone solo determinati dettagli. Si ha quindi la possibilità di ricreare un’idea di natura perfettamente idonea all’utilizzo che verrà fatto della tavola. Quello dell’illustrazione naturalistica è un campo vastissimo che comprende innumerevoli applicazioni, anche in relazione alle finalità che possono essere di tipo analitico, descrittivo, informativo, più o meno realistico o decorativo (abbiamo bellissimi esempi anche in Italia nell’ambito del marketing). Può esprimersi con diversi stili e tecniche, oltre che rivolgersi a diversi soggetti, tra regni vegetale ed animale. Le strade percorribili in questo mondo sono infinite, e durante il corso vorrei tenere sempre aperto questo ventaglio.
- Quali sono le tecniche da lei usate?
Io uso prevalentemente l’acquarello su disegno a matita, perché permette di ottenere risultati sorprendenti in termini di realismo e nello stesso tempo regala libertà di interpretazione grazie ai numerosi utilizzi che se ne possono fare. Io, che cerco il controllo su forma e luce, amo applicarlo quasi asciutto su carta satinata. Nel caso di pubblicazioni, è sempre utile la computer grafica per la realizzazione di schemi e impaginazioni.
- Al di là dell’aspetto professionale e del lavoro, quali sono i vantaggi (anche rivolti allo stesso illustratore o visti da un punto di vista emotivo) che comporta il disegno naturalistico?
A me personalmente hanno sempre affascinato gli incroci tra arte e scienza/arte e natura, e trovo che l’illustrazione naturalistica sia un esempio perfetto di questo incontro virtuoso. Questo perché il disegno, e in generale la creazione di immagini, possono avere una valenza funzionale nello studio dei fenomeni e delle forme naturali. Chiunque abbia esperienza di disegno sa bene quanta concentrazione e capacità di osservazione siano richieste. Mentre lo si rappresenta, si ha come l’impressione di conoscere davvero il nostro soggetto ed in un certo qual modo di appropriarsene. Inoltre gran parte di questo avvicinamento inizia, ancor prima del disegno, durante la fondamentale fase di ricerca.
- Cosa serve per fare questa professione? A chi la consiglierebbe?
Ovviamente una buona manualità facilita la strada. Sono senz’altro indispensabili pazienza, amore ed interesse per il mondo naturale, ed una buona dose di intuito nel trovare la tecnica più adatta alle proprie capacità. Potrei consigliare questa attività a chiunque coltivi la passione per l’arte e la natura.
- Quanto c’è di lavoro sul campo e quanto a casa?
Questo dipende un po’ dal tipo di progetto a cui si lavora ed anche dal tipo di percorso che un illustratore si trova a scegliere: c’è chi fa illustrazione sul campo avvalendosi di strumenti come binocoli e cannocchiali, schizzando dal vero per poi completare la tavola in studio. Per me, invece, le uscite hanno come unica finalità la raccolta di materiale o scatti di riferimento. Il mio lavoro viene eseguito totalmente in studio, sia copiando reperti reali che ispirandomi a fotografie, in base ai casi.
Sabrina Luoni ha una spiccata propensione e interesse per l’arte fin da quando era piccola. Questa passione l’ha portata a frequentare il Liceo Artistico e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Parallelamente agli incarichi in qualità di decoratrice d’interni, ha proseguito la personale ricerca artistica riguardante l’incontro tra linguaggio soggettivo e quello universale. Attraverso l’uso di materiali diversi, passando dall’assemblaggio al disegno e alla modellazione, è approdata allo studio dei segni della natura. Dal 2006 organizza laboratori inerenti a queste tematiche e collabora come illustratrice naturalistica per diversi progetti.
Emmanuele Occhipinti
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