Lo scoperte scientifiche del 2018 che hanno permesso di scoprire nuove meraviglie della natura e di portare nuove speranze per l’ambiente e per l’umanità
Mancano pochi giorni e anche quest’anno si concluderà in un turbinio di avvenimenti, alcuni negativi, altri positivi. Le scoperte scientifiche del 2018 sono state altrettanto numerose e importanti ma, in mezzo a tutto questo rigurgito di informazioni, forse non hanno ricevuto la giusta attenzione. Nello stesso articolo vengono presentati solo cinque traguardi scientifici del 2018. Selezionarli è stato molto difficile, sia per la quantità delle scoperte da visionare che per la selezione stessa.
Biologia dello sviluppo sotto i riflettori
Secondo le riviste specializzate in temi scientifici (tra cui “Science” e “Nature”), il 2018 è stato un anno in cui le scoperte in campo biologico sono state molto avvincenti. In particolare è stato raggiunto un traguardo non indifferente che apre le porte verso nuovi orizzonti della conoscenza: capire come studiare la biologia dello sviluppo a livello cellulare. Questa disciplina permette di comprendere i processi che regolano le cellule di un organismo mentre questo si sta formando, si parla quindi del suo sviluppo.
In questo caso sarebbe più corretto parlare di “traguardi” al plurale e non al singolare. Perché le nuove conoscenze sono state il frutto di una commistione di team di ricerca, che hanno contribuito a loro modo nel far luce su questo argomento. Per esempio, Elisabeth Pennisi ha spiegato la capacità di isolare le cellule, studiarne l’espressione del materiale genetico e marcarle al fine di avere una mappatura del loro comportamento nello spazio e nel tempo. Questo, a sua volta, permette di analizzare le catene di RNA prodotti dalla cellula comprendendo così il ruolo dei geni durante lo sviluppo dell’organismo.
Nuove luci sulla Fauna di Ediacara
Passiamo dallo sviluppo del singolo organismo a quello di intere specie: si parla della “Fauna di Ediacara”. Già da anni sono stati rinvenuti esemplari fossili che sono stati catalogati in quella che è passata alla storia come la “Fauna di Edicara”. La particolarità di questi organismi viventi è che presentano una struttura corporea totalmente differente da qualsiasi altra siamo abituati a vedere o immaginare.
Ai tempi, la loro scoperta fu importante nel campo dell’evoluzionismo e, recentemente, nuovi rinvenimenti aiutano ad aggiungere tasselli nello studio dell’evoluzione. Come ad esempio la scoperta di tracce di animali appartenenti a quel gruppo comunemente chiamate “spugne” che risalgono a 600 milioni di anni fa, i più antichi mai rinvenuti.
Incontri nell’antichità
Inoltre, per quanto riguarda invece la storia dei nostri antenati più diretti, è stata scoperta Denny: oltre ad essere una ragazza vissuta 50 mila anni fa è la prova dell’esistenza di individui nati dall’unione tra Neanderthal e Denisova.
Terra da scoprire
Il pianeta Terra ha ancora molto da offrire per quanto riguarda le esplorazioni. È stato scoperto un cratere dal diametro di circa 30 km collocato sotto i ghiacci della Groenlandia. Ciò che rende particolare questo cratere (chiamato Hiawtha) profondo circa 30 metri e la sua datazione: potrebbe risalire al Pleistocene. Questo fatto aiuterebbe ad interpretare i cambiamenti climatici di quell’era.
Una speranza per gli oceani
L’8 settembre ha preso il largo il macchinario della ONG Ocean Cleanup rendendo sempre più concreto il sogno del giovanissimo fondatore Boyan Slat e di molti altri, ovvero quello di ripulire l’oceano dal più grande accumulo di plastica mai individuato fino ad ora. Si sta parlando della Great Pacific Garbage Patch, un insieme di rifiuti plastici convogliati dalle correnti dell’Oceano Pacifico. Questa immensa sorta di “isola discarica” verrà lentamente eliminata grazie all’operato dell’innovativo macchinario e di Ocean Cleanup.
Questi sono solo alcuni esempi delle meravigliose scoperte che ha compiuto la scienza e la ricerca. Scoperte che aprono a loro volta altre porte della conoscenza. D’altro canto la ricerca scientifica è effettivamente l’unico strumento concreto che l’umanità ha per poter far fronte alle diverse difficoltà e per conoscere appieno la realtà che la circonda.
Testo di Emmanuele Occhipinti
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