Titolo: sedici alberi
Autore: Lars Mytting
Casa editrice: Dea Planeta
A Saksum, un tranquillo paese lambito dalle acque del Laugen (Norvegia), la vita di Edvardviene sconvolta dalla morte del nonno. Non è la prima volta che il protagonista di “Sedici Alberi”, il romanzo di Lars Mytting (edito da DeA Planeta), ha a che fare con la grande consolatrice. Infatti, quando era appena un bambino, Edvard perse i genitori in circostanze poco chiare durante un viaggio in Francia.



In seguito alla scomparsa del nonno, ovvero l’unico parente rimasto in vita che lo ha cresciuto come un figlio nella fattoria di famiglia Hirifjell, Edvard intraprende un lungo viaggio fisico e spirituale che lo porta a crescere, a far luce sulle proprie origini, sulla morte dei suoi genitori e sulla vita di uno zio misterioso.
Proprio quest’ultimo rappresenta la chiave di volta e il motivo per cui vengono innescate tutte le vicende che porteranno Edvard a scoprire la verità. Il romanzo si intreccia tra i ricordi delle due Guerre Mondiali, il mestiere di ebanista dello zio, le isole Shetland, un’intrigante ragazza scozzese di nome Gwen e un bosco di noci situato nella regione della Somme in Francia reso famoso per essere stato il palcoscenico di una tragedia durante il primo conflitto mondiale.
Il legno di questi noci ha assunto delle colorazioni quasi ultraterrene dopo che la pianta viva assorbì le molecole asfissianti di una bomba a gas usata in guerra. La bellezza delle venature, il valore economico e storico (oltre che quello sentimentale) hanno reso questi “Sedici Alberi” molto importanti per diverse persone. I contendenti hanno tramandato, in un modo o nell’altro, la smania di ottenere il legno pregiato a qualsiasi costo.
Tuttavia le cose prenderanno una piega che Edvard non avrebbe mai potuto immaginarsi. Così come non avrebbe mai potuto immaginare che la propria vita sarebbe cambiata in maniera drastica per via di “Sedici Alberi”.
Lars Mytting riesce con le parole scritte a far emergere il dramma umano delle guerre che si ripercuote sulle persone anche dopo decenni la loro fine. L’unico modo per trovare la pace personale risiede nel rapporto tra l’uomo e la natura che, anche se non viene citato direttamente, viene messo in risalto in diverse parti del romanzo. Ne sono un esempio i giorni trascorsi sulle isole Shetland insieme a Gwen e quelli immersi nella più famigliare fattoria a Saksum con l’amata Hanne.
Testo di Emmanuele Occhipinti
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