Incontro con Folco Terzani, autore de “il Cane, il Lupo e Dio”, promosso dalla pastorale giovanile di Civitavecchia (Roma)
La parrocchia della Ss.ma Concezione di Civitavecchia (Roma) ha reso possibile l’incontro con un grande autore contemporaneo: Folco Terzani. L’appuntamento è stato promosso dalla Pastorale Giovanile locale ed è stato intitolato “Dialoghi con Folco Terzani intorno al suo libro Il Cane, il Lupo e Dio“.
Durante l’evento lo scrittore ha presentato la sua opera letteraria e raccontato ai presenti la sua esperienza di vita e il suo percorso spirituale, da cui ha tratto ispirazione per la stesura della trama.



Storia di un incontro
L’incontro è stato moderato dal vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, Mons.Luigi Marrucci, che ha paragonato il cammino del cane, protagonista del racconto, ad un percorso iniziatico, quasi un’esperienza mistico-religiosa. Racconta di come l’autore fin da giovane abbia iniziato la sua personale ricerca della verità e dell’ammirazione di quest’ultimo per papa Francesco, con il quale condivide l’amore per la natura come mezzo di elevazione spirituale.
In seguito ha spiegato come il libro sia nato dall’esigenza di reintrodurre la dimensione divina nella vita degli uomini del terzo millennio. Un desiderio che è nato in seguito a riflessioni e all’esperienza segnante di volontariato tra i lebbrosi di Calcutta.



Una vita in viaggio
L’artista toscano ha raccontato di come fin dalla nascita la sua vita è stato un viaggiare costante, a partire dall’infanzia trascorsa in Asia (per motivi legati al lavoro del padre, il celebre reporter Tiziano Terzani). Per questo motivo ha paragonato l’esistenza umana ad un pellegrinaggio in cui si è alla continua ricerca della verità interiore.
In età matura lo scrittore subisce una profonda crisi esistenziale. Nonostante si sia laureato a Cambridge in Lettere Moderne ed appartenesse ad una elite di persone, Terzani avvertiva un enorme senso di vuoto nella sua vita. Per trovare un senso a ciò che gli stava accadendo, decise quindi di viaggiare fino in India dove incontrerà Madre Teresa.



Il cambiamento
Questo incontro maturerà in lui un fondamentale cambiamento interiore. Infatti Folco rimarrà un anno intero come volontario nella casa dei morenti, un lazzaretto in cui i lebbrosi e i sofferenti venivano portati, accolti e accuditi fino al sopraggiungere della morte.
In seguito a questa esperienza, deciderà di unirsi a degli asceti da cui sentirà parlare per la prima volta del concetto di Provvidenza divina. Questo concetto viene ripreso indirettamente già nelle prime pagine del libro. A fine serata, interagendo con il pubblico, Folco rivelerà di aver preso seriamente in considerazione la possibilità di diventare monaco durante quel periodo, ma di aver in seguito abbondonato tale idea dopo aver conosciuto l’amore per una donna con cui ora ha formato una famiglia.



Riflessioni sul libro
Il viaggio del cane protagonista del libro ha fornito un interessante punto di riflessione durante l’incontro. Si è posto l’accento sul percorso che l’animale intraprende verso la Montagna della Luna, visto come una metafora del cammino dell’uomo verso una dimensione trascendentale.
Si è parlato anche di come la conoscenza di sé stessi rappresenti un punto chiave nella ricerca di Dio. Infine ha accennato alla sua esperienza di fede, sostenendo l’urgenza di una rivoluzione e di un rinnovamento della dimensione spirituale dell’uomo, base per un rinnovamento collettivo e radicale della società. Tale epifania si potrebbe concretizzare in un riavvicinamento alla dimensione naturale.
Terzani, attribuisce un grande valore alla povertà spirituale – a detta di un sacerdote gesuita di sua conoscenza gli individui più vicini a Dio sono i monaci buddhisti -, e al rapporto con la natura. Vegano convinto, da anni ha adottato l’abitudine di correre scalzo tra la neve e durante le maratone a cui prende parte.



Folco Terzani: letteratura e cinema
Dall’esperienza dello scrittore tra i sofferenti di Calcutta è stato tratto il documentario “Il primo amore di Madre Teresa”, sceneggiato dallo stesso Terzani. Del 2006 è il libro “La fine è il mio inizio” in cui si raccolgono le riflessioni di Tiziano Terzani, scomparso nel 2004. Il film omonimo vede di nuovo Folco alla sceneggiatura. Altre opere sono “A piedi nudi sulla terra” (2011) e “Il Cane, il Lupo e Dio” (2017).
Testo di Gloria Scisciani
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