Titolo: la fine del mondo storto
Autore: Mauro Corona
Casa editrice: Mondadori
Si stava avvicinando il fatidico 2012, anno in cui imperversavano mille dubbi in merito alla presunta “apocalisse” prevista dai Maya. Non poteva essere il momento migliore per leggere “La fine del mondo storto”, il romanzo di Mauro Corona edito da Mondadori.



In “La fine del mondo storto” non sono previste profezie Maya o di qualsiasi altra sorta. In questo libro – frutto dell’immaginazione e dell’osservazione dell’autore – la fine della civiltà che conosciamo oggi è causata dallo stile di vita dell’uomo moderno.
Il “mondo storto” è proprio quello in cui viviamo attualmente e la sua fine, per l’autore, è un processo inesorabile e naturale se non si effettuano dei cambiamenti nel modo di vivere. Tutto inizia un giorno in cui, improvvisamente, il petrolio e le energie non rinnovabili finiscono. Con l’esaurimento della principale fonte energetica, l’umanità deve dire addio all’illuminazione e a molti altri agi.
Inesorabilmente tutto precipita in una realtà in cui viene riscoperta la semplicità (pur essendo molto dura e difficile), nel senso che, coerentemente con il pensiero di Corona, viene eliminato tutto quello che è superfluo e che ha fatto perdere il senso della vita. Oggetti materiali, lusso, strumenti tecnologici diventano da un giorno all’altro inutili: non possono essere usati per scaldarsi, per alimentarsi, per sopravvivere.
Mentre la “fine del mondo storto” va compiendosi, l’umanità è costretta per sopravvivere a riscoprire le antiche conoscenze legate alla lavorazione della terra, al susseguirsi delle stagioni, all’interpretazione e all’utilizzo sapiente della natura. Sapere che viene tramandato dai nonni, i quali ridiventano un anello fondamentale della società. Ma quanto potrà durare questo nuovo mondo prima che tornino le “vecchie abitudini” che avevano portato alla fine di quel tipo di modernità?
A ben vedere, forse, le parole scritte da Mauro Corona sono quelle che più si avvicinano alla realtà, o quanto meno parlano – a chi le vuole realmente ascoltare – in merito a specifiche questioni che probabilmente renderebbero la vita più “vera”. Lessi questo libro nel 2012 ma meriterebbe una lettura più approfondita in quest’ultimo periodo, viste le vicende attuali.
Testo di Emmanuele Occhipinti
Foto di Sara Biancardi
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