Titolo: In terre lontane
Autore: Walter Bonatti
Casa editrice: Rizzoli Libri S.p.a. / BUR Rizzoli
In Terre Lontane
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”. Questa citazione di Blade Runner potrebbe essere l’incipit perfetto per parlare del libro “In terre lontane”, il dettagliato resoconto di alcune avventure dell’esploratore ed alpinista italiano Walter Bonatti.
Pagina dopo pagina, Bonatti accompagna il lettore in lungo e in largo per il mondo. Dai ghiacci del Circolo Polare Artico a quelli dell’Antartico; dai deserti più torridi ed inospitali alle rigogliose foreste pluviali le parole dello scrittore descrivono un mondo meraviglioso, tutto da scoprire ed esplorare (anche quando sembra che non ci sia più nulla di nuovo da scandagliare).
Attraverso gli occhi dell’esploratore non si vivono solo paesaggi mozzafiato ma anche incontri che un appassionato zoologo avrebbe solo da invidiare. Infatti, spinto dalla curiosità e dal desiderio di “ritrovare una connessione con la natura”, Bonatti ha raccontato anche di quelle volte in cui si è ingegnato per vedere da vicino Draghi di Komodo, tigri, coccodrilli ed altri animali.
Le avventure narrate coprono circa il ventennio che va dagli anni ’60 agli anni ’70 del Novecento e il lettore – specie se è già un conoscitore delle scienze naturali – talvolta deve fare lo sforzo di immedesimarsi nella cultura di quegli anni nei confronti dell’ambiente. Tuttavia, lo scrittore è riuscito a trasmettere un messaggio molto forte di amore e di rispetto nei confronti della natura. Un amore ed una passione che, immancabilmente, si riflettono nell’attento lettore.
Inoltre, in “In terre lontane” non mancano anche le descrizioni degli incontri con le popolazioni locali, permettendo così di conoscere anche le diverse culture ed ampliare le proprie conoscenze, non solo nel rispetto della natura ma anche di chi ci sta di fronte.
Improvvisamente la poltrona del salotto non è più solo un mobile di casa ma diventa, nel trasporto dell’immaginazione scaturita dalle parole di “In terre lontane”, a volte un’imbarcazione diretta a Capo Horn, un’altra volta una canoa che scorre insieme alle acque turbolente dello Yukon.
Testo scritto da Emmanuele Occhipinti
Foto di Sara Biancardi
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