Titolo: Un posto sicuro
Regia: Francesco Ghiaccio
Genere: Drammatico
Siamo in Italia, nel 2011 ed esattamente a Casale Monferrato, in una delle città dove la ditta Ethernit, una multinazionale belga produttrice di amianto, ha mietuto molte vittime. La storia raccontata in questo film è quella di una malattia silenziosa che tende a buttare nello sconforto le famiglie degli sfortunati malati. Tutt’ora non esiste una cura e l’unica cosa da fare è stargli accanto.
Il film è a dir poco geniale: non è un documentario sull’amianto ma è una storia di amore e di riavvicinamento padre-figlio. Nello sviluppo della storia lo spettatore capisce man mano i dettagli di una tragedia che si è consumata nel corso del ‘900 in Italia e della quale pagheremo i danni, si stima, fino al 2020.



Le storie riprese nella pellicola fanno vedere immagini di lavoratori della fabbrica che che lavorano le polveri di amianto. Il lavoro, si nota dal documentario, è eseguito senza alcun dispositivo di protezione individuale. Per gli operai tutto questo era la normalità e loro stessi erano orgogliosi di lavorare questo materiale “cemento-amianto” che poteva rivestire e coibentare qualsiasi cosa, dai tetti delle case ai tubi degli acquedotti.
Il significato della parola Amianto
La parola amianto è sostituita nell’immaginario con “Ethernit“. Tale termine richiama alla mente qualcosa che dura per sempre e che è il nome della fabbrica di produzione dell’amianto. La poca conoscenza su queste fibre è davvero tanta. Gli scarti industriali venivano scaricati nel Po’ e anche i bambini, che si trovano in riva al fiume padano, vedendo questa “sabbia” bianca e ci giocavano come se nulla fosse.



Il regista, Francesco Ghiaccio, per avvicinare lo spettatore al senso di claustrofobia che porta negli stadi più avanzati la malattia, utilizza spesso inquadrature molto ravvicinate e effetti speciali. In tal modo riesce a ricreare la nebbia che conoscono bene i cittadini di Casale Monferrato negli anni di splendore della fabbrica Ethernit. Non siamo davanti ad un colossal americano, ma una sceneggiatura essenziale ma estremamente espressiva, le scene intense trasportano lo spettatore nella storia e nei sentimenti che ci avvicinano ai sentimenti e ai pensieri delle famiglie dei malati di Mesotelioma, tumore dovuto all’amianto.



La colonna sonora è composta per lo più da musica che accompagna il racconto, in molti punti prende spunto dai suoni della fabbrica. All’interno troviamo anche “Nuvole Rapide” dei Subsonica, un successo che hanno voluto inserire per la vicinanza della band ai luoghi di questa invisibile tragedia.
Il film deve far riflettere sui rischi e pericoli che corriamo con materiali che vengono utilizza nella vita di tutti i giorni, ma dei quali non si conosce abbastanza. Le fibre di amianto, utilizzate per produrre il cemento-amianto che sembrava indistruttibile, sono un killer silenzioso che produce danni che si manifestano in 40 anni. Inoltre non bisogna dimenticare che, se nei paesi industrializzati l’amianto è stato bandito, ma in molti paesi in via sviluppo si continua ad estrarre amianto e lavorarlo sempre dalla ditta Ethernit, come ad esempio in Brasile.



Appassionato di cinema e di informatica, mi laureo nel 2010 in Scienze Informatiche e mi avvicino al mondo del web tramite studi su WordPress e su SEO. Lavoro nell’ambito ferroviario e cerco di informarmi il più possibile sui cambiamenti del mondo. Mi piace il cinema perchè riesce ad arrivare velocemente alla mente e al cuore delle persone.
Riferimenti esterni
Scheda del film su IMDB – https://www.imdb.com/title/tt4517700/?ref_=fn_al_tt_1
Scheda del film su MyMovies – https://www.mymovies.it/film/2015/unpostosicuro/
Approfondimento sulla combustione dei rifiuti “speciali” – https://www.biomaterra.com/2017/05/08/cosa-succede-quando-brucia-plastica-rifiuti-speciali-e-amianto/
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