Che cosa sono le oloturie? Esistono delle leggi sulla salvaguardia e la tutela delle oloturie? Alcuni aspetti ecologici dei cetrioli di mare e la pesca indiscriminata di questi animali
Se siete appassionati di subacquea vi sarà certamente capitato, durante un’immersione in mare, di imbattervi in uno di questi curiosi animali dalla forma particolare e dal nome complicato. Ma sapevate che le oloturie sono anche commestibili? O che sono paragonabili a degli “spazzini” del mare? Per comprendere a fondo le ragioni che rendono queste specie così bisognose di tutela, è necessaria un’analisi approfondita, partendo dal ruolo svolto a livello ecologico.



un disegno schematico di un tipo di oloturia
Holoturoidea: tassonomia ed ecologia
Dal punto di vista tassonomico, con il termine Holoturoidea si indica una classe di circa 1.150 specie marine, cosmopolite e bentoniche, appartenenti al phylum Echinodermata (echinodermi). Questa classe comprende, tra gli altri, anche i più noti ricci di mare e le stelle marine. Tuttavia, molti li conoscono con il nome volgare di “cetrioli di mare” o “sea cucumbers” (dal latino “cucumis”=cetriolo), per via della loro silhouette affusolata. Oltre ai soprannomi curiosi con cui sono famose, le oloturie svolgono un ruolo cruciale nell’ecologia degli ecosistemi acquatici, trattandosi di organismi detritivori e sospensivori . Questo significa che si nutrono di scarti alimentari e che filtrano il sedimento marino, svolgendo, in mare, il ruolo di un operatore ecologico.
Le ragioni per cui le oloturie sono largamente pescate e vendute a livello nazionale ed internazionale sono da ricercare principalmente nella loro facile catturabilità. Si tratta, infatti, di animali molto lenti e con una maturazione sessuale molto lenta. Attualmente non esiste una regolamentazione sui prelievi e mancano i dati di pesca in Europa. Altre ragioni di vendita sono le alte richieste di mercato: in diversi paesi asiatici sono considerate un esempio di «Luxury Seafood».
Negli ultimi 25 anni, infatti, si è assistito ad un incremento della domanda di oloturie in ambito commerciale, grazie anche alle loro particolari proprietà nutritive. Si ritiene, infatti, che contengano una proteina altamente digeribile che conferisce un sapore più piacevole alla zuppe. I Cetrioli di mare sono notoriamente considerati una vera prelibatezza dalle popolazioni del Sud-Est asiatico, dove costituiscono l‘ingrediente principale del famoso «Trepang».



Le oloturie sono vendute davvero a prezzi folli: le cifre oscillano tre i 10 e i 600 dollari al chilo
I sequestri di oloturie in Puglia
Tra Gennaio e Luglio del 2015 le forze dell’ordine hanno effettuato un sequestro di immobili, locali e mezzi di trasporto utilizzati da una società pugliese per il commercio non autorizzato di 353,278 Kg di oloturie (circa 2.000.000 di esemplari dal valore inestimabile) destinate al mercato di Hong Kong. Il successivo sequestro, invece, è del 2017 da parte dei Carabinieri e della Capitaneria di Porto di Lecce di 150 Kg di Cetrioli di mare destinati al mercato greco.
Riguardo al caso del 2015 è aperta un’ inchiesta che ha portato all‘incriminazione dei responsabili, grazie alla sentenza della Cassazione Sez. III num. 18934 del 20/04/2017. Tale sentenza rientra tra le condotte abusive l‘esercizio di attività di pesca la quale, seppur non proibita, viene effettuata tramite mezzi vietati o da soggetti privi di specifici titoli abilitativi. In difesa, i responsabili del reato avevano provato a giustificare la legittimità delle proprie azioni ribadendo la mancanza di un divieto di pesca delle oloturie, assenza dei requisiti per definire l’attività commerciale abusiva e l’inesistenza di letteratura scientifica sulla pesca di oloturie.
Nel 2017, inoltre, in riferimento ad altri sequestri di oloturie nella provincia di Lecce, è stato riconosciuto il reato di disastro ambientale (ex art. 452 bis c.p.), connesso al reato di inquinamento ambientale, definito in termini di «compromissione e deterioramento di un ecosistema». In questo modo si riconosce nella legge che la pesca indiscriminata e sregolata di oloturie è un autentico crimine nei confronti dell’ intero ecosistema marino.
Testo di Gloria Scisciani e dott.sa Debora Lo Forte
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