Si è svolta la pre-COP26 a Milano, la riunione ministeriale preparatoria alla Conferenza delle Parti del 12 novembre. Protagonisti i giovani che hanno proposto idee e azioni concrete per affrontare il cambiamento climatico.
Tra il 30 novembre e il 2 ottobre 2021 si è svolta a Milano l’ultima riunione ministeriale prima della COP26, la conferenza delle parti. Si tratta di un momento decisivo in cui i rappresentanti delle Nazioni sono chiamati a prendere decisioni riguardo uno degli argomenti più attuali e preoccupanti del nostro tempo: i cambiamenti climatici.
Un po’ di storia
Come abbiamo visto in un precedente articolo, la prima COP si svolse a Berlino dal 28 marzo al 7 aprile 1995. A Parigi, invece, il 12 dicembre 2015 si tenne la COP21, l’evento più memorabile: tutti i Paesi accettarono di limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 °C, puntando a 1,5 °C. Per la prima volta, i governi s’impegnarono a mobilitare i fondi necessari per raggiungere questi obiettivi. Nacque così l’Accordo di Parigi, il primo patto giuridicamente vincolante tra 190 Stati del mondo. Tuttavia, la COP21 non è l’ultima conferenza delle parti alla quale abbiamo assistito quest’anno: dal 31 ottobre al 12 novembre 2021 si terrà la COP26 con sede a Glasgow (Inghilterra).
La pre-COP26
A Milano, durante i giorni della conferenza si sono uniti i rappresentanti delle Nazioni, scienziati e attivisti da tutto il mondo, tra cui Greta Thunberg e Vanessa Nakate. Insieme hanno dialogato sulle urgenti decisioni da prendere per porre fine, o almeno mitigare, agli ormai evidenti cambiamenti climatici.
Uno dei rischi del clima che cambia è la perdita di biodiversità, argomento del quale si sta discutendo proprio in questi giorni, da lunedì 11 a venerdì 15 ottobre 2021, nella COP15. Il summit, organizzato per videoconferenza, getta le basi della società per «riformare le nostre economie in modo che diventino circolari, per non continuare a strappare risorse naturali ad un ritmo insostenibile», come ha annunciato Inger Andersen, vice-segretaria generale dell’Onu e direttrice esecutiva dell’UNEP.
Una grande novità è la partnership tra Italia e Inghilterra: non a caso sono state scelte una città italiana per ospitare la pre-COP e una inglese per ospitare la COP26. Il Regno Unito e l’Italia hanno assunto l’impegno di mettere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità al centro dell’agenda multilaterale nel 2021. Come è accaduto per il G7 e G20, i due Stati presiederanno ad entrambe le conferenze, segno che la collaborazione è di fondamentale importanza.
I protagonisti della pre-COP26 sono i giovani
Quest’anno la pre-COP26 vede protagonisti i giovani. La conferenza si è svolta in concomitanza con Youth4Climate, un’opportunità volta a proporre idee e azioni concrete per affrontare il cambiamento climatico. «Greta Thunberg ci ha detto che siamo in ritardo nel ridurre le emissioni di gas serra, Vanessa Nakate ci ha detto che i paesi africani sono i primi a pagare il costo del riscaldamento globale», commenta il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. «Questi sono i due messaggi che abbiamo ricevuto dai giovani alla Youth4Climate. Abbiamo chiesto loro di farci delle proposte, ce ne hanno fatte una ventina. Le porteremo alla COP26».
Giovani e collaborazione sono le parole chiave della pre-COP26 di Milano che ritorneranno a Glasgow. Perché giovani? Apertura mentale, nuove conoscenze in campo scientifico, grinta e passione per l’ambiente. Perché collaborazione? Perché è necessario collaborare per e con i Paesi più emergenti che, a causa dei pochi finanziamenti, fanno fatica a mettere in campo proposte sostenibili. Lo ha ricordato il Presidente del Consiglio Mario Draghi: «sostenere la transizione dei Paesi più fragili è un imperativo».
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