Lanterne cinesi e fuochi d’artificio sono gli oggetti più usati per festeggiare il Capodanno. Rappresentano però un grande danno ambientale. Vediamone il motivo
Siamo a Capodanno del 2020 quando, a pochi minuti dalla mezzanotte, le fiamme divampano a Krefeld, in Germania. Diverse lanterne cinesi ancora accese incendiano lo zoo della città, provocando la morte di molti animali rinchiusi nelle gabbie. Questo è solo uno dei tanti incendi provocati proprio durante la notte di San Silvestro. Insieme ai botti e ai fuochi d’artificio, le lanterne cinesi rappresentano gli oggetti più utilizzati durante Natale e Capodanno. Sapevate che rappresentano un grandissimo rischio ambientale?
Un breve ripasso sulle lanterne cinesi
Come abbiamo visto precedentemente le lanterne cinesi, dette anche lanterne volanti, sono oggetti realizzati con telai di carta o di bambù. Assomigliano a delle piccole mongolfiere alte circa 100 cm, con un diametro di circa 60 cm e, una volta lanciate, rimangono in aria fino all’esaurirsi della loro fiamma, posta nella parte inferiore.
Utilizzate in ogni parte del mondo, le lanterne cinesi sono celebri soprattutto nella cultura orientale. Simboleggiano la liberazione da tutto ciò che ci opprime e, secondo le tradizioni, mentre si accende una lanterna bisogna esprimere un desiderio. Insomma, tutto molto poetico e degno di una storia su Instagram, ma non si pensa davvero a ciò che si sta facendo: inquinare l’ambiente e danneggiare la natura, anche a centinaia di chilometri di distanza rispetto a dove sono stati liberati questi oggetti. Infatti, una volta terminata la fiamma, le lanterne cinesi cadono sulla terra o nel mare, mettendo così in pericolo la vita degli animali. Tra le cause principali ci sono le lesioni – anche piuttosto gravi – del bestiame o della fauna selvatica, la possibilità di incendio e la dispersione dei rifiuti nei boschi o lungo la costa.



Gli effetti delle lanterne cinesi. / @SimonPain
C’è chi poi si è inventato una soluzione definita “alternativa”: le lanterne cinesi biodegradabili. Un’altra invenzione amica del greenwashing, in quanto si tratta di oggetti che non potranno degradarsi, e soprattutto non in natura. Inoltre, il filo usato per costruire le lanterne è in metallo, che non sparisce nel nulla. Da poco è nata un’altra imbarazzante moda, ovvero le lanterne cinesi a LED. Per alcuni potrebbe sembrare una soluzione in quanto si eviterebbe l’utilizzo delle fiamme e, conseguentemente, si ridurrebbe il rischio di incendi nei boschi. Tuttavia, si tratta di un oggetto RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), un rifiuto speciale da smaltire correttamente in un centro di raccolta.
Lanterne cinesi e legislazione
A livello mondiale non esistono legislazioni sulle lanterne cinesi. Esistono però limitazioni adottate da alcuni stati come: Austria, Malta, Germania, Spagna, Danimarca, Paesi Bassi e Finlandia. Nel 2018 il Wales, a sud del Regno Unito, ha vietato l’utilizzo di lanterne volanti, ma la vendita e l’impiego rimane ancora esteso per tutta l’Inghilterra e la Scozia.
In Italia, invece, non esiste una legge specifica sulle lanterne cinesi, bensì delle normative regionali e ordinanze comunali che pongono limiti e divieti. Secondo l’art. 57 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza R.D. 18 giugno 1931, n. 773,:
Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco nè lanciarsi razzi, accendersi fuochi di artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa.
Inoltre, nel 2017 il Ministero della Salute ha ritirato dalla vendita un particolare tipo di lanterna che conteneva amianto nel filo metallico. Ricordiamo che le fibre di amianto sono cancerogene per inalazione e, trattandosi di un cordino friabile, il rischio è davvero alto. Quando poi l’oggetto ricade a terra, la dispersione e il danno in natura è ben che fatto.
Fuochi d’artificio: un altro grave problema
Oltre alle lanterne cinesi, un altro grande problema è rappresentato dai botti e dai fuochi d’artificio. Ritorniamo a Capodanno 2020, quando a Roma numerosi volatili, per lo più storni, sono precipitati al suolo. Il motivo risiede proprio nei fuochi artificiali: lo scoppio può provocare uno spavento ai volatili tale da condurre all’infarto o a scappare velocemente, al buio e alla ceca. Senza mancanza di riparo non superano la notte per via delle basse temperature e perchè lontani dal proprio nido.
I fuochi d’artificio non causano danni esclusivamente all’ambiente ma sono pericolosi anche per la nostra salute. Recentemente è stato pubblicato uno studio riguardante la qualità dell’aria dopo alcuni festival religiosi e culturali in alcune città mondiali. Dall’articolo si evince che le concentrazioni di inquinanti atmosferici possono essere 2-8 volte superiori alla media durante gli eventi pirotecnici, con impatti sulla salute respiratoria.
Che sia una festa in casa o l’ultimo dell’anno, esistono tantissimi modi per poter celebrare i momenti insieme. Come abbiamo visto moltissime usanze vedono l’utilizzo di articoli che possono mettere a rischio la nostra salute e quella dell’ambiente. Fare scelte sostenibili è importante per adottare uno stile di vita consapevole, quindi chiediamoci sempre: ne vale davvero la pena?
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