Le conchiglie sono raccolte come ricordo o per collezioni private ma è meglio non portarle via per non danneggiare l’ambiente.
Le conchiglie hanno da sempre catturato l’attenzione dell’uomo. Da un lato la nostra specie le ha apprezzate per la loro bellezza estetica, dall’altro per il loro utilizzo. Infatti, i gusci lavorati sono stati utilizzati come utensili dai nostri antenati nei secoli passati. Oggigiorno le conchiglie sono esposte anche nelle teche dei musei e dei collezionisti, ma insieme allo sviluppo di questo hobby è aumentata anche la consapevolezza del ruolo delle conchiglie all’interno degli ecosistemi.
Chi sono gli artefici delle conchiglie
Al mondo esistono circa 130 mila specie conosciute di molluschi. Sono proprio loro, i molluschi, ad essere gli artefici delle conchiglie. Tuttavia, non tutte le specie si costruiscono un guscio. I molluschi sono apparsi sulla Terra prima di 600 milioni di anni fa e i loro gusci sono tra i fossili più numerosi che si possono rinvenire.
La diffusione dei fossili di conchiglie è resa possibile perché queste ultime sono principalmente costituite da carbonato di calcio. La loro composizione chimica le rende resistenti e durature nel tempo. Insomma, ideali per il processo di fossilizzazione. Le conchiglie possono essere costituite da un pezzo unico (come accade per le classi dei gasteropodi, degli scafopodi e dei cefalopodi), da due pezzi (come nei bivalvi) o da otto pezzi (come nei poliplacofori).
Le conchiglie nella storia
La passione per la raccolta delle conchiglie non è recente. Infatti, sono state rinvenute raccolte di conchiglie marine in insediamenti paleolitici (35000 anni fa) che erano distanti chilometri dal mare. Questo è un indizio che ha indotto gli storici ad ipotizzare il fatto che le conchiglie passassero di mano in mano come se fossero dei tesori. Insomma, una merce di scambio.
Il manuale “Conchiglie dal mondo” di Mauro Doneddu ed Egidio Trainito riporta alcuni nomi di personaggi illustri della storia che furono anche dei collezionisti di conchiglie. Tra le persone citate: Publio Cornelio Scipione Emiliano, la zarina Caterina II di Russia, il kaiser Francesco I, Luigi XIII di Francia e l’imperatore del Giappone Hiroito.
Una convivenza pacifica
Il guscio dei molluschi rappresenta anche il substrato ideale per la costruzione di gusci di altri organismi viventi. La relazione tra due organismi dove uno cresce sull’altro, senza forme di parassitismo (cioè senza che l’ospite sia penalizzato) si chiama epibiosi.
La Zygochlamys patagonica, un mollusco che vive nell’Oceano Atlantico che bagna le coste dell’Argentina, è una specie il cui guscio (anche vuoto) rappresenta il substrato ideale per l’attacco di diverse specie di epibionti. Questo significa che sulla sua conchiglia possono insediarsi e vivere altri organismi, come alghe o altri invertebrati. La ricerca portata avanti da Andrea De Min ha evidenziato che la Z. patagonica è una specie chiave per l’incremento della biodiversità delle specie marine che vivono sul fondale e per la crescita degli individui giovanili della stessa specie Z. patagonica. L’habitat che si è formato è ora minacciato principalmente dalla pesca a strascico intensiva.
La controversa raccolta delle conchiglie
Raccogliere conchiglie in spiaggia è un’attività controversa. L’articolo 1162 del Codice della Navigazione precisa che: «Chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 (7) a euro 9.296,00 (8)».
Eppure, i manuali di collezionismo di conchiglie suggeriscono ancora la raccolta manuale sulle spiagge come pratica per ampliare le proprie collezioni. Ma allora si possono o no raccogliere le conchiglie in spiaggia? Sì e no. Viene accettata la raccolta se è irrilevante e non influisce sull’ecosistema dunale o marino (come ad esempio la raccolta per uso ricreativo). Invece, è condannato il prelievo di quantità in grado di danneggiare l’ambiente. Inoltre, è vietata la raccolta di specie protette e nelle località in cui è esplicitato il divieto. Il consiglio è quello di evitare di portare via qualsiasi guscio, roccia o pianta: meglio una fotografia.
Fonti
- Quaderno di Studi e Notizie di Storia Naturale della Romagna (dicembre 1999, pp. 65-72)
- Zygochlamys patagonica: un architetto ecologico (tesi di laurea di Andrea De Min, Università Politecnica delle Marche)
- Conchiglie dal mondo (Mauro Doneddu, Egidio Trainito), pp. 7-10
- Cassazione penale, sez. IV, 14 febbraio 2019, n. 11158
Rispondi